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Quella di Denecia è la prima autobiografia al mondo scritta da una barca a vela. Racconta della sua nascita, dei suoi compagni di viaggi, dei loro amori, delle loro passioni e delle loro disavventure. Ma anche dei luoghi meravigliosi che ha conosciuto, ovviamente visti sempre e soltanto da dove li può vedere una barca: dal mare. Più di ottantamila chilometri d’acqua, dall’Inghilterra fino alla Grecia, passando per la Francia, la Corsica e la Sardegna.
Le riflessioni di Denecia su noi esseri umani sono disincantate, scavano nel nostro animo e lo trafiggono. Racconta con spietata lucidità il mondo dalla sua prospettiva, come se fosse un extraterrestre. E in qualche modo lo è, vivendo in un’altra dimensione, quella acquatica. La sua autobiografia è un racconto tra favola e realtà, un romanzo liberamente tratto da alcuni fatti accaduti. Un romanzo di mare e d’amore, che narra tre storie, susseguitesi nell’arco di vent’anni sul ponte di quella barca.  A quello dei protagonisti fa da sfondo l’amore per il mare, per la vela e per la vita, in tutte le sue manifestazioni.

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